Grindare

Definizione e significato di grindare

La parola grindare deriva dal verbo inglese to grind che tradotta in Italiano significa “macinare”. Questo termine è entrato in voga, nel vocabolario comune pokeristico, nel 1998, data in cui uscì al cinema il film “Il giocatore” (The rounders) con Matt Damon e John Malkovich. L’espressione macinare si riferisce naturalmente alle mani giocate. Chi grinda, quindi, è colui che: gioca un gran numero di mani e vive di poker online.

Chi è il grinder?

È un giocatore di poker che gioca quotidianamente un numero elevato di mani nelle poker rooms online. Attualmente, nel panorama italiano, questo termine è molto inflazionato, perché molti giocatori si auto-definiscono grinder, anche se in realtà sono delle persone che giocano bene a poker. Ma essere bravi a poker, non significa grindare. Un vero grinder è colui che gioca a poker per più di 8 ore giornaliere.

Pensate che quando Phil Ivey iniziò la sua carriera, giocava circa 18 ore al giorno, per diversi giorni consecutivi. Ci sono migliaia di giocatori di poker in Italia che erroneamente credono di poter giocare a poker per ore ed ore senza mai sbagliare decisioni ai tavoli.

Avete mai giocato per 8 ore di fila su più tavoli? Se lavorate prendetevi un giorno di ferie, sedetevi e provate a fare una sessione di 8 ore consecutive e poi pensate se è questo che volete fare nella vostra vita. Come avrete capito la resistenza gioca un ruolo fondamentale ed è quella caratteristica che individua il grinder da chi non lo è. Grindare, nel senso stretto della parola, significa giocare tutto il giorno, per molte ore, multitablando continuamente ai tavoli nelle varie poker rooms.

Quanto si guadagna grindando?

Il grinder realizza un profitto regolare grazie al poker online, ma questo non significa che guadagni necessariamente una fortuna. L’utile è assicurato dalle tante ore passate davanti al computer, senza correre rischi elevati.

Questo tipo di attività gli assicura delle piccole vincite, costanti nel tempo, a differenza di altri giocatori, più noti, che guadagnano milioni di euro, ma che sono costretti a prendersi dei rischi nettamente superiori. Il grinder non cerca la vincita in una grande mano, ma utilizza le piccole percentuali di vantaggio (anche dell’ordine dell’1% o 2%, tenendo in considerazione la rake) che riesce a trovare durante il gioco, per trasformarle in un profitto nel lungo periodo.

Coloro che grindano accumulano, quindi, un capitale lentamente, costantemente ed in modo sicuro. Per sintetizzare potremmo dire che cercano il massimo introito dal minimo rischio possibile. I grinders più bravi guadagnano qualche migliaia di euro al mese, e molti di essi diventano dei professionisti dopo aver costruito un discreto bankroll. Per esempio, un grinder di sit and go potrebbe multitablare otto tavoli alla volta, con 9 giocatori presenti ed un buy-in di partecipazione pari a €25.

Supponendo che, dopo aver tolto la rake pagata, il suo ROI sia del 10%, che è comunque abbastanza alto, allora potremo affermare che sta guadagnando solo €2.50 per sit. Ma se riesce a farne 20 in un’ora, allora sta grindando con un tasso di vincita di €50 l’ora.

Dove si possono trovare i grinders?

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Fondamentalmente in tutte le poker room migliori, in tutte le varianti, ma solo ai limiti medio/bassi. Generalmente, multitablano più di 6 tavoli simultaneamente, con lo stesso tipo di gioco e limite. Raramente si vedono grinder che giocano contemporaneamente ai sit and go e MTT (o sit&go e cash game), ma può succedere.

Sebbene alcuni grindino quasi esclusivamente tornei multi tavolo, questo tipo di giocatore è molto raro nelle poker rooms. L’obiettivo, in un torneo con tanti partecipanti, consiste nel raggiungere un piazzamento intorno ai primi posti, in modo da ottenere una somma ingente, che dovrà bastare fino alla prossima vincita.

Per questo, in generale, i grinders non si specializzano nei MTT, perché durano tutta la giornata, la fortuna può cambiare il risultato troppo velocemente e si potrebbero, quindi, impiegare molte ore per non ottenere nulla o solo una piccola vincita, che naturalmente non vale il tempo investito. È molto più conveniente macinare tavoli SNG o di cash game dove l’esito è più rapido e la vincita più probabile.

Le caratteristiche di un grinder?

I requisiti sono molteplici, ma il primo fra tutti è la passione per il gioco del poker, che va oltre l’aspetto economico.

In secondo piano poniamo il fattore psicologico: bisogna privarsi di ogni emozione, mai essere felici o tristi e far governare il proprio gioco dai sentimenti. Bisogna agire come una macchina, priva di emozioni, che prende le sue decisioni freddamente, in base alla strategia migliore e alla convenienza matematica. Naturalmente, poche sono le persone che possono permettersi questo tipo di atteggiamento.

Quando qualcuno ci sconfigge con un bluff o con una mano nettamente inferiore alla nostra, sfido chiunque a non provare un senso di rivalsa nei suoi confronti: è umano, ma un grinder non può tenere occupata la sua mente con questi sentimenti negativi, perché oltre ad essere deleterio per il proprio gioco, non ne ha il tempo materiale dovendo subito pensare alla mano successiva, magari in un altro tavolo. Inutile dire che la parola tilt nel vocabolario del grinder non esiste. Se tiltate non potrete mai diventare un top grinder.

Un altro fattore decisivo è la gestione del bankroll che permette di crearsi una protezione contro la varianza o le oscillazioni negative della fortuna.

La scelta della poker room è un’altra caratteristica da non sottovalutare. Le sale da poker online si differenziano per bonus, traffico, rakeback, bacino di utenza, rake e molti altri fattori. È il giocatore stesso che dovrà decidere quali sono gli elementi più importanti per la sua attività, in base alla propensione al rischio. Ad esempio, se per qualcuno è più importante il rakeback, anziché il numero di fish, sceglierà una poker room che gli offra un vip system corposo, piuttosto che una trafficata da gente inesperta, mentre qualcun altro potrebbe scegliere l’inverso, cioè preferire un circuito (come People’s Poker, ad esempio) che non offre grossi bonus/rakeback, ma dove si trova molta gente alle prime armi. Oppure qualcuno opterà per una via di mezzo, che forse potrebbe essere la scelta migliore, seppur difficile da trovare.

Applicare la matematica, specialmente nei sit and go, è un’altra qualità fondamentale per saper grindare. Chi gioca tante ore non potrà prendere le decisioni seguendo le sensazioni del momento, ma dovrà basarsi su rapidi calcoli matematici, sia mentali che realizzati tramite l’uso di software d’appoggio.

Capire la varianza: aumentando il numero di ore di gioco diminuisce la varianza, ma potranno pur sempre capitare delle strisce negative. Essere consci che ciò può accadere, e proseguire senza ripensamenti verso il proprio obiettivo fa parte dello stile di vita di un grinder professionista.

Un’altra abilità è rappresentata dal multitabling, che richiede sia pratica che concentrazione, quindi se non siete abituati, iniziate con due tavoli alla volta e lavorate per salire a tre, quattro e così via.

Analizzare il proprio gioco per conoscere la propria forza, i propri difetti, ma ancor più per capire se si sta migliorando. Molti giocatori automatizzano, giustamente, questo processo, almeno parzialmente, tramite l’uso di software dedicati proprio all’analisi delle mani e all’individuazione dei punti di miglioramento. Alcuni di questi programmi si focalizzano sull’uso dei vostri push e fold, tracciando il comportamento del vostro gioco. Se siete solo agli inizi, ciò potrebbe essere considerato un po’ eccessivo, ma una volta che giocherete grossi volumi, associati al multitabling, potrebbe valere la pena investirci sopra qualche euro.

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Come si diventa un grinder?

Non si tratta di un mestiere facile che si inventa in un giorno. Grinder si diventa con il tempo, la pazienza e la disciplina. Per molti si tratta di un processo naturale: una volta deciso il tipo di gioco (sit&go, cash game o MTT) e la variante (Texas Hold’em, Omaha, …) che si desidera aggredire, la strada diventa tutta in discesa, se si è fortemente motivati. Il primo passo consiste nell’acquisire una conoscenza teorica leggendo quanti più libri possibili, e studiando molti video di coaching online.

Dopo aver assorbito la teoria si passa alla pratica giocando su un solo tavolo (monotablando come lo definiscono i coach). Si riguardano le proprie sessioni per verificare che le decisioni prese siano corrette e che il gioco stia migliorando; magari facendosi giudicare anche da qualche persona esterna.

A questo punto un passaggio quasi obbligato è il coaching, ossia l’aiuto di una persona più esperta che corregga gli errori durante le partite. Questo approccio, seppure relativamente costoso, abbatterà di gran lunga i tempi di apprendimento e vi insegnerà nell’immediato espedienti che i libri non potranno mai svelarvi. Dopo il salto di qualità con il coach, dovrete iniziare a giocare molte partite tenendo fuori le emozioni, robotizzando le vostre azioni, in modo che il vostro gioco diventi automatico.

Quando avrete un’aspettativa positiva e vi sentirete pronti, passate da uno a due tavoli aperti contemporaneamente.

Saltare uno di questi passi, appena esposti, significherebbe fallire, a meno che non siate dei giocatori con del talento innato. Non fate il passo più lungo della gamba e tenete sempre presente che nel poker non esistono i raccomandati, tutti sono costretti a fare la gavetta: salendo pian piano da un livello ad un altro. Seguite questi consigli ed avrete la strada spianata verso il successo. Noi ve lo auguriamo di tutto cuore.

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