Linguaggio del corpo
La comunicazione non verbale
La differenza principale tra un giocatore pro (professionista) ed uno amatoriale, nei tornei live, consiste nel fatto che il pro sa leggere ed interpretare il linguaggio del corpo degli avversari, mentre un amatoriale ignora, quasi del tutto, i messaggi non verbali che riceve dagli altri giocatori.
Per vincere al gioco bisogna conoscere le carte che il nostro avversario cela nella sua mano e il miglior modo, e forse l’unico, consiste nell’interpretare i messaggi non verbali. Infatti, quando un avversario effettua una grossa puntata, non c’è alcun modo di sapere se ha un buon punto o se sta bluffando.
L’unico indizio affidabile ci viene dato dalla comunicazione non verbale. Infatti, quando le persone mentono, il loro subconscio tende a scusarsi per il cattivo comportamento, cioè si sentono colpevoli per aver mentito e questo viene evidenziato dal loro comportamento non verbale.
Non so se vi ricordate un film del 1998 dal titolo “il giocatore” (il titolo in inglese è Rounders). Ebbene, in questo film Matt Damon aveva scoperto che ogni volta che John Malkovich otteneva un gran punto iniziava a mangiare un biscotto. Questo era un film, infatti nella vita reale non accade esattamente così. Sarebbe troppo bello. Gli indizi ci sono sempre, ma sono sottili e più difficili, sia da percepire che da decifrare, se non si conosce a fondo la materia e purtroppo questi segnali non saranno mai vistosi, come nel film appena citato. Inoltre, non vi potrete nemmeno aspettare da me risposte precise a questioni che tendono ad essere complicate.
Se ci pensate bene ci potrebbero essere dei casi in cui una persona al tavolo agisca da attore mimando, con il linguaggio del corpo, un bluff, quando invece ha un buon punto. Quindi, attenzione perchè ci sono dei messaggi che possono essere mascherati, mentre altri no. Ad esempio, la dilatazione della pupilla, l’aumento della frequenza del respiro, le mani tremolanti, la gola secca, che sono indici di un buon punto, non sono controllabili, di conseguenza sono dei messaggi veritieri sui quali fare affidamento al 100%.
I giocatori esperti potrebbero inviarvi dei segnali fasulli, quindi la prima cosa da capire è se abbiamo di fronte un giocatore che conosce o non conosce il linguaggio del corpo del poker. Padroneggiare questi segnali, non solo vi darà un enorme vantaggio rispetto agli altri, ma vi permetterà anche di nascondere, o quanto meno di minimizzare, gli indizi che voi stessi mandate agli altri.
Per chi volesse approfondire l’argomento in questione suggerisco di cercare in internet la parola poker tells. Infatti gli americani indicano con questo termine qualsiasi indizio, comportamento o modo di fare che possa fornire informazioni sulla mano di un giocatore avversario.
La dilatazione della pupilla
Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima o che gli occhi non mentano mai. Modi dire del genere ce ne sono tantissimi e tutti ben fondati, in quanto gli occhi di una persona possono rivelarci informazioni attendibili.
Analizziamo in particolar modo la pupilla. Quando una persona vede qualcosa che le interessa molto, o quando siamo eccitati o quando ci troviamo in una zona con poca luce (ad esempio di notte) la pupilla si ingrandisce fino a 4 volte. Questo significa che se abbiamo ricevuto una buona mano iniziale e ci troviamo al tavolo da gioco in una stanza ben illuminata e non stiamo guardando alcuna persona che ci interessi sessualmente, allora la nostra pupilla si ingrandirà parecchio, perchè la nostra mente vedrà qualcosa che le risulta molto interessante.
Se invece abbiamo ricevuto due carte brutte, allora la nostra pupilla resterà delle stesse dimensioni iniziali. A questo punto credo capirete perchè molti professionisti indossano degli occhiali scuri al tavolo da gioco. Gli occhiali nascondono gli occhi, i quali possono rivelarci informazioni preziose riguardo un giocatore. Non solo riguardo alla dilatazione della pupilla, ma anche all’intensità e la durata con cui si fissano le proprie carte. Molti giocatori difatti tendono a guardare a lungo le proprie carte se queste sono buone, mentre danno una rapida occhiata a quelle brutte. La spiegazione psicologica è semplice: alla mente piace ammirare/guardare a lungo le cose belle, mentre tende ad ignorare quelle brutte.
Considerate queste rivelazioni anche in un senso opposto. Cioè non vi sorprendete se un altro giocatore vi fissa con l’intento di determinare come e quanto a lungo guardate le vostre carte. Inoltre, avete scoperto anche, secondo il ragionamento sopra, che chi indossa degli occhiali scuri al tavolo da gioco è probabilmente conscio di questi indizi. Quindi, prestate sempre più attenzione a chi porta gli occhiali, perchè sicuramente non è uno sprovveduto. Le statistiche, infatti, mostrano che i giocatori che portano gli occhiali sono quelli che vincono di più.
Tenete comunque sempre a mente che il discorso sopra non è valido solo per le prime due carte iniziali, ma anche durante il gioco. Quindi, se vedete che le pupille di un giocatore si ingrandiscono dopo che ha visto le carte del flop, allora è riuscito ad ottenere un buon punto.
Passiamo dalle pupille alle palpebre. Un uomo in media sbatte le palbebre dalle 6 alle 8 volte al minuto e questa operazione, di sbattito della palbebra, dura all’incirca un decimo di secondo. Le persone sotto stress, invece, tendono ad aumentare lo sbattere delle palpebre e mantengono più a lungo la chiusura della palpebra. Più aumenta la frequenza di questi parametri e maggiori saranno le possibilità che il nostro avversario stia bluffando.
Comparazione Poker Room ADM
L’importanza degli sguardi
Chi agisce in maniera disinteressata, magari guardando altrove, ma continua comunque a giocare la sua mano significa che ha un buon punto, per questo evita il contatto con gli occhi con gli altri giocatori: per non farsi individuare e al contempo per non scoraggiare gli altri a giocare la mano. Guardare due o tre volte le proprie carte può essere un segno che si sta sperando di realizzare colore.
Ad esempio, se si ha Asso e Jack e nel flop appaiono 3 carte dello stesso seme e il tipo controlla le sue carte, molto probabilmente lo fa per assicurarsi di avere almeno una carta di quel colore. Questo, quindi, ci dice che le sue due carte sono di colore differente. Dovete ricordare che quando si vedono le prime due carte nessuno bada mai al loro colore a meno che entrambe non siano dello stesso identico colore. Quindi se sono dello stesso colore nessuno andrà a ricontrollarle.
Inoltre, molto spesso si tende a ricordare le carte alte, cioè se giocate con K e 5, e nel flop esce K,6,7, allora sicuramente vi ricordate che avete fatto una coppia di K, ma probabilmente non vi ricordate se avete anche il 6 o il 7, perchè si tende a scordare le carte piccole. Fateci caso.
Un altro motivo per il quale si guardano ripetutamente le proprie carte è per convincere gli avversari di avere un punto molto alto. Dunque, i motivi principali per cui si riguardanole carte sono 3. Verificare se potrebbe entrare colore o altra combinazione vincente, si ha una carta di basso valore, oppure si vuol far credere di avere un gran punto. In generale non si ha mai un gran punto, a meno che un giocatore pro utilizzi questo poker tell per farvi credere di non avere nulla, quando invece ha una mano vincente. Quindi, cercate sempre di verificare la spontaneità di tale gesto.
Quando invece si guardano le proprie carte e poi lo sguardo va instintivamente alle proprie fiches ciò è segno che si intende scommettere e che si ha un buon punto. Più a lungo si guardano le proprie fiches e più si sta pensando a quanto scommettere per poter ottimizzare i propri profitti. Chi invece fissa a lungo il flop è un giocatore che non è riuscito a legare la sua mano e sta cercando di studiare le carte a tavola per capire se gli potrebbe entrare una scala o un colore o un qualsiasi altro punto. Dunque, ha una mano debole.
E’ importante osservare lo sguardo anche dopo una scommessa: se si scommette e poi lo sguardo va in basso si ha un punto debole, se invece dopo la puntata ci si siede all’indietro, allora il giocatore avrà una mano forte.
Adesso affrontiamo un discorso controverso perchè non esiste un parere unanime a tutti. Si tratta dello sguardo del bluff. Quando un giocatore vi fissa più a lungo del normale ciò significa che ci sta nascondendo qualcosa. Vi guardano perchè non sanno resistere alla tentazione di sapere cosa farete. In generale, infatti, quando si ha una buona mano non si guarda il nostro antagonista, quindi chi lo fa’ non ha un buon punto. Un altro motivo per cui potrebbero fissarvi è per dimostrare una forza che invece non hanno. Vorrebbero spaventarvi apparendo sicuri e forti quando invece non lo sono.
Altri invece affermano che una mancanza di contatto visivo o degli sguardi fugaci sono indici di bluff. Di conseguenza, in presenza o assenza di sguardi non abbiamo mai la certezza del bluff. Un test per scoprirlo potrebbe essere quello di far parlare il nostro avversario, se è restio al dialogo, allora è più probabile che bluffi. Quindi, iniziate una conversazione e chiedete quante più cose possibili, osservando attentamente tutto il linguaggio del corpo del vostro rivale mentre reagisce alla situazione e cercate di ascoltare attentamente anche il tono di voce delle sue risposte.
Se non ha voglia di parlare, o risponde a mezza bocca, se fa dei sorrisi forzati, allora sta bluffando perchè chi ha un buon punto è sicuro di sè e non ha problemi a rispondere o a fare un bel sorriso spontaneo. Quando si effettua una buona scommessa e ad un tratto si diventa rigidi, quasi immobili, con lo sguardo in basso al tavolo senza compiere movimenti, quasi certamente si sta bluffando o si ha una mano debole. La spiegazione psicologica sta nel fatto che il giocatore ha paura che qualsiasi cosa faccia o dica possa indurvi a vedere la sua mano.
La respirazione
Si tratta di un indizio quasi impossibile da controllare. Un contendente che tutto ad un tratto smette di respirare sicuramente starà bluffando. Infatti, spesso quando una persona fà un bluff si dimentica di fare qualcosa di veramente importante: respirare.
Di conseguenza, se decidete di bluffare ricordatevi di continuare a respirare tranquillamente (se ci riuscite). Se invece notate che un vostro avversario, alla vista delle sue carte o del flop, ha aumentato la respirazione, allora avrà una mano forte.
Naturalmente, risulta molto complicato decifrare il respiro dal torace di una persona a meno che non sia estate e si indossino magliette attillate. Il trucco per leggere il respiro consiste nell’osservare le spalle. Se notate che le spalle vanno su e giù più rapidamente del normale, allora tale persona avrà un gran punto. Se, invece, notate, dopo una puntata, che il respiro della persona si blocca e il corpo si irrigidisce, allora avete un poker tell relativo ad un bluff.
Si dice anche che i giocatori più bravi riescano a determinare le variazioni della pressione sanguigna fissando le vene nella parte superiore del viso, in modo da determinare il livello di ansietà dell’avversario. Quindi, se ci riuscite, anche voi, tanto di cappello.
Confronto Bonus Poker
Dimmi come metti le fiches e ti dirò chi sei
Il modo in cui una persona organizza le proprie fiches indica il tipo di rivale con cui state giocando. Se le fiches sono tutte ordinate, in varie pile, avrete a che fare con un tipo prudente, se invece sono poste alla rinfusa, allora il vostro contendente è una persona aggressiva poco interessata alle vincite o alle perdite. Di solito, questi ultimi, sono dei giocatori amatoriali a cui piace giocare d’azzardo. Di conseguenza, la scelta migliore da fare, in questi casi, consiste nel vedere (call) spesso quando scommette e di bluffare il meno possibile contro giocatori così aggressivi.
Un’altra indicazione, relativa sempre alla fiches, si consegue quando un giocatore effettua un all in senza nè toccare e nè spostare le sue fiches nel piatto. Di solito, quando si fa un all in si prendono le fiches e si portano tutte davanti a sè. Nel caso in cui il giocatore non effettui questo spostamento, allora ciò significa che o le fiches sono talmente tante che risulta complicato spostarle tutte oppure si è talmente sicuri di vincere il piatto che non ha senso spostare le fiches. Dunque, chi non sposta le fiches durante un all in o ha tante fiches o ha un gran punto.
La disposizione delle carte
Se avete individuato al tavolo da gioco una persona come spericolata o incosciente e notate che posiziona attentamente le sue carte, allora siamo certi che è pronto per giocare. Viceversa se un giocatore, che reputate preciso, tiene le sue carte in maniera disordinata, allora, probabilmente, sarà sua intenzione passare la mano. La ragione psicologica, in questo ultimo caso, è dovuta al fatto che il giocatore non si sente come sue quelle brutte carte: “Queste non sono le mie carte, che m’importa di loro?“.
Come regola generale vale il fatto che una persona non tocca di frequente le brutte carte, mentre tende invece a toccare le carte quando queste sono belle. Se si giochicchia con le carte, mettendo prima sopra una e poi l’altra, allora ciò indica che non si ha il punto e si aspetta di legare con le carte a tavola. Un esempio è dato dal video sopra, dove il giocatore effettua in continuazione questo momento. L’altro purtroppo non sa leggere il linguaggio del corpo, non se ne accorge e perde la mano senza rilanciare, come suggerivano i commentatori.
Le mani
Durante il gioco osservate attentamente le mani di un giocatore mentre prende le sue fiches e le sposta verso il piatto per scommettere. Se notate che le sue mani tremano è un segno evidente che la sua mano è davvero molto forte. Probabilmente, sarà molto calmo o sembrerà tale, ma l’adrelanina che fluisce nel suo corpo e la voglia di saltare dalla gioia causano questo tremolio.
Purtroppo capita spesso anche a me (dal full in su) e la cosa purtroppo non è controllabile, comunque ho notato che fortunatamente non sono il solo. Quando, invece, si bluffa il corpo diventa rigido e le mani sono ferme. Naturalmente, come in tutti gli altri indizi, dovrete ponderare il tremolio delle mani. Se giocate con una persona anziana o che ha bevuto o con un principiante al suo primo torneo il tremolio, probabilmente, non ha nulla a che fare con il punteggio della sua mano.
I movimenti delle spalle
Quando un giocatore vede o rilancia la vostra puntata e alza le spalle, mentre punta le fiches nel tavolo, allora potete essere certi che ha una mano davvero potente. Se chiedete al vostro avversario che mano ha e vi risponde “sono OK” alzando le spalle, significa che ha una buona mano. Allo stesso modo se dice va bene provo a chiamare ed alza comunque le spalle starà cercando di mascherare una buona mano. L’alzata di spalle infatti è abbastanza istintiva e difficile da truccare, tanto difficile che molto spesso anche i giocatori pro non riescono a trattenere/nascondere questo poker tell.
Se individuate qualcuno che si siede all’indietro nella propria sedia, di solito significa che ha una mano o buona o forte. Il gioco è stato molto teso e con il punto che ha ora in mano è tempo per rilassarsi un po’. Analogamente, se era seduto comodo all’indietro ed all’improvviso si sporge in avanti, si tratta di un tell del poker che ci indica un punteggio forte, perchè questa azione dimostra un risveglio ed un interesse nei confronti del gioco.
Un giocatore che si inclina in avanti verso il tavolo è generalmente molto interessato al gioco. Potrebbe avere una buona mano o essere in attesa di combinare favorevolmente le sue carte con quelle sul tavolo.
Bonus Poker
La velocità delle chiamate Call
Se un giocatore vede immediatamente la vostra puntata, senza perdere tempo, allora si tratta di un poker tell che indica che sta aspettando la carta giusta per completare un buon punto: ad esempio, ha quattro quinti di scala e vuole fare scala, oppure ha un progetto di colore ed intende realizzare il colore.
La comunicazione verbale
Durante il gioco, molto spesso, capita di trovare persone molto loquaci. Comunque, in genere, si scambia sempre qualche battuta alla fine o durante una mano. Quando capita che un giocatore che stava parlando smette la conversazione per vedere le sue carte e la riprende dopo parecchi secondi, allora il motivo della lunga pausa è dovuto al fatto che ha una bella mano ed ora si sta interessando di più al gioco piuttosto che alla discussione precedente.
I giocatori che, durante una mano, parlano tranquillamente, molto probabilmente, hanno una mano forte, in quanto sono mentalmente rilassati per conversare liberamente. Se invece, un giocatore, che di solito è molto loquace, rimane in silenzio, ciò è segno che sta bluffando. Infatti, oltre a temere psicologicamente di essere scoperto, non è sua intenzione inviare un qualsiasi input ai propri avversari. Provate a chiedergli qualcosa e se risponde a mezza bocca o stranamente sarete sicuri che sta bluffando davvero. Mentre, invece, coloro che sono nervosi e tremolanti hanno delle mani vincenti e sono eccitati al solo pensiero di poter vincere.
Ci sono alcuni giocatori che usano la parola come mezzo intimidatorio, in particolar modo contro gli avversari taciturni. Altri invece pongono delle domande ai propri contendenti per far cadere le loro barriere ed interpretare gli eventuali segnali del corpo provenienti dalla risposta.
Strong means weak and weak means strong
E’ la famosa frase di Mike Caro che racchiude un po’ tutta la psicologia che è dietro ai tornei di poker live. In italiano si traduce così: forte significa debole e debole significa forte. Se ci pensate bene, quando ottenete un bel punto, cercate sempre di non farlo notare e di dimostrarvi deboli in modo da non destare sospetti ed ottenere più fiches possibili dagli altri avversari, mentre quando non avete il punto e bluffate agite con sicurezza, aumentando il tono di voce durante il rilancio, con l’intento intimidatorio di spaventare gli altri giocatori. Quando, infatti, si bluffa le fiches vengono portate nel piatto con uno slancio deciso ed irruento.
Mike Caro è l’autore del libro The body language of poker che in pratica racchiude tutti i segreti del linguaggio del corpo del poker. Il libro infatti contiene 170 foto che illustrano i vari segnali al tavolo da gioco. Questo libro è sicuramente un must per tutti i giocatori live e non credo che esista un pro che non lo abbia letto. Sebbene, sia un po’ vecchiotto, la quinta edizione è infatti del 2004, i concetti rimangono validi ancora oggi. Inutile dire che Mike Caro è una leggenda nel mondo del poker, tiene seminari, è consulente per molti giocatori professionisti e non è un teorico poichè ha vinto molti tornei in passato, segno che le sue teorie sono fondate su principi veritieri.
Quando vi trovate al tavolo cercate di osservare attentamente gli atteggiamenti e il linguaggio del corpo dei vostri avversari anche quando questi sono fuori dalla mano corrente, infatti costoro possono comunque fornirvi informazioni utili da confrontare poi durante i momenti cruciali della partita. In genere, le donne bluffano meno degli uomini, quindi magari partite da questo presupposto generale se vi trovate di fronte ad una donna. Quando dovrete esaminare un poker tell considerate sempre il chi e il quando. Cioè “chi” manda il segnale può effettivamente avere un tick.
Nell’esempio sopra abbiamo precisato che se la mano trema si ha una mano potente, ebbene se la mano è di una persona anziana verificate che non tremi quasi sempre a causa dell’età avanzata. Se notate Clemente Mastella quando parla in tv avrete osservato che ogni 3 o 4 secondi alza le sopracciaglia, quindi una eventuale alzata di sopracciglia è irrilevante se foste al tavolo con Clemente Mastella.
Il “quando” è fondamentale perchè la tempistica, a parità di indizio, fa cambiare completamente il significato del tell. Se un giocatore punta e poi si tira indietro con il busto, allora ha un gran punto, se invece è un altro a puntare e la persona al suo turno si tira indietro significa che sta pensando se vedere o passare. Dunque, lo stesso tell in due frangenti diversi assume significati diversi.
Considerate questa pagina web come una base di partenza e non come un punto d’arrivo. Ho elencato alcuni concetti fondamentali e pur sapendoli non sarete dei profondi conoscitori del linguaggio del corpo nel poker, quindi cercare di leggere quanti più libri potete su tale argomento. In Italiano ce ne sono moltissimi e validi, anche traduzioni di libri stranieri. Prima di studiare il libro di Mike Caro converrebbe essere un po’ ferrati in materia, altrimenti non capirete molto e potreste confondere i poker tells enunciati da Caro.
A titolo di esempio Caro afferma che effettuare una puntata coprendosi la bocca indica che si sta bluffando, infatti il video che ho messo qui sopra dimostra proprio l’esattezza di tale affermazione: basta guardare il signore con la giacca che pur non avendo nulla in mano effettua una puntata e mentre scommette si copre la bocca. Se avete studiato bene la comunicazione non verbale, anche su altri libri, dovrete porre attenzione a come ci si tocca la bocca. Se ci si mette tutta la mano coprendola totalmente i consigli di Caro sono corretti, se invece si tende a coprirla solo con pollice e indice, uniti tra loro, significa che si è molto interessati a quanto sta accadendo.
Quando avrete acquisito tutte queste nozioni, andate sul campo senza giocare per verificare le vostre conoscenze. Non è necessario andare per forza ai tornei di poker, basta osservare qualche torneo in televisione o quattro persone quando giocano a briscola, poichè anche in quest’ultimo gioco, si possono notare i vari atteggiamenti dei giocatori, sia quando hanno l’asso di briscola, che quando non hanno nulla.
Nel poker comunque la situazione è diversa perchè i concorrenti tendono a rimanere immobili, ma per iniziare a capire le persone e verificare se si riesce a comprendere il loro linguaggio del corpo una partita a briscola è più che sufficiente.